C’è anche Ravenna e ci siamo anche noi, unici italiani, tra i 13 partner di LOOP-Ports, il progetto europeo che facilita la transizione verso un’economia più circolare nel settore portuale.

A partecipare al progetto,  coordinato dalla Fundación Valenciaport e finanziato dall’Istituto europeo di innovazione e tecnologia (EIT) attraverso l’iniziativa EIT Climate-KIC, c’è infatti l’Università di Bologna, attraverso il Centro interdipartimentale di ricerca per le scienze ambientali (Cirsa) del Campus di Ravenna, con il supporto di CIFLA (Centro per l’Innovazione di Fondazione Flaminia).

LOOP-Ports, attivato a ottobre 2018, si svilupperà fino a novembre 2020. L’obiettivo principale è quello di creare una rete tra i porti europei capace di condividere e sviluppare pratiche di economia circolare, in particolare per il riutilizzo di materiali ad alto potenziale, come metalli, plastica, cementi e biomateriali. Attraverso un’analisi dei bisogni e delle necessità dei porti, delle buone pratiche già in essere, LOOP-Ports contribuirà allo sviluppo di strategie e possibili nuove iniziative commerciali replicabili sia nei diversi porti che in altri ambiti legati a questo settore.

Sono 13 i partner del progetto, provenienti da sei Stati membri dell’Unione Europea: Spagna, Italia, Francia, Germania, Danimarca e Paesi Bassi. Si tratta di Fundación Valenciaport (coordinatore); EIT Climate-KIC S.L; Climate-KIC S.r.l; Climate-KIC GmbH; Danmarks Tekniske Universitet (DTU); NTU International A/S; Nederlandse Organisatie voor Toegepast Natuurwetenschappelijk Onderzoek (TNO); Università di Bologna; Universität Hamburg; Universidad Politécnica de Madrid; Universitat de València; Eco Environnement Ingenièrie (2EI) e Veolia Innove.