Il Centro Interdipartimentale per le Scienze Ambientali (CIRSA) dell’Università di Bologna, nell’ambito del Percorso per le Competenze Trasversali e l’Orientamento (PCTO) svolgerà, il prossimo 13 maggio, un’uscita didattica per far conoscere a 31 studenti del Liceo Torricelli-Ballardini di Faenza le peculiarità del territorio costiero ravennate.

L’evento dal titolo “La costa ravennate – visita didattica in campo”, si svolgerà in un’unica giornata toccando diversi contesti peculiari del territorio costiero.

Il PTCO è un’opportunità per muovere i primi passi verso il proprio futuro, organizzato dall’Università di Bologna che ha il fine di permettere agli studenti del 3°, 4° e 5° anno delle Scuole Superiori di arricchire le proprie conoscenze, valorizzare le proprie vocazioni e gli interessi individuali riflettendo sulle competenze trasversali, sui percorsi di studio e sulla conoscenza del contesto universitario.

Descrizione del Progetto

Il progetto “LA COSTA RAVENNATE” è un’uscita didattica in campo nel territorio del comune di Ravenna e rivolta a studenti e professori delle scuole secondarie di secondo grado. Il percorso si sviluppa per circa 50 km e in 6 tappe, toccando alcuni punti di particolare interesse sia dal punto di vista naturalistico, sia dal punto di vista della gestione antropica delle risorse naturali.

Gli obiettivi del progetto sono molteplici: mettere a conoscenza i giovani partecipanti dell’infrastruttura esistente per la gestione della risorsa idrica e di quanto questo sia legato alla nostra vita quotidiana anche se spesso viene dimenticato. Inoltre si punta ad ampliare ed approfondire le conoscenze su alcuni aspetti ambientali relativi a geomorfologia, idrologia, ingegneria, fornendo una visione olistica d’insieme dell’ambiente marino costiero, delle sue dinamiche e delle pressioni e degli impatti antropici cui è sottoposto.

La giornata, guidata da 2 ricercatori del CIRSA Dott.ssa Giambastiani Beatrice e Dott Greggio Nicolas del gruppo di geologia, è organizzata anche con il supporto del personale tecnico del Consorzio di Bonifica della Romagna e del Reparto Carabinieri Biodiversità di Punta Marina.

Dettaglio delle soste previste:

La prima tappa è la chiusa sul fiume Ronco in località San Bartolo, utilizzata per alimentare i canali di bonifica a scopo irriguo, rappresenta un’infrastruttura strategica per la conservazione e il corretto utilizzo della acqua dolce di provenienza appenninica. I tecnici del Consorzio di Bonifica ci racconteranno le caratteristiche e le attività legate alla gestione di queste infrastrutture.

La seconda tappa è lungo l’argine sinistro del Canale del Molino, da dove è possibile osservare il reticolo idrografico artificiale e le opere idrauliche di regolazione dei flussi e del livello della falda freatica. Difatti, le attività antropiche dipendono strettamente dalle opere di gestione idrica, in questi territori morfologicamente depressi come le aree adiacenti Fosso Ghiaia.

La terza tappa è una sosta alla Cava Manzona, dove il personale presente ci racconterà le caratteristiche dell’attività estrattiva e cosa questa ha rappresentato per il nostro territorio. In cava verranno affrontate le tematiche legate all’origine dei sedimenti e all’impatto che queste attività causano sulla risorsa sotterranea.

La quarta tappa è una visita all’impianto idrovoro “V Bacino” in località Fosso Ghiaia, dove il personale del Consorzio di Bonifica della Romagna introdurrà la bonifica storica di queste aree e mostrerà l’impianto idraulico storico e quello attualmente in funzione avente le massime dimensioni e potenze.

La quinta tappa è all’interno della Pineta di Classe, bosco planiziale artificiale di grande valore naturalistico classificato come sito di interesse comunitario e zona di protezione speciale, incluso nel Parco Regionale del Delta del Po.

La sesta ed ultima tappa è alla foce del torrente Bevano, anch’essa inclusa nel Parco e designata come zona di protezione speciale; qui il personale del Reparto Carabinieri Biodiversità di Punta Marina presenterà le peculiarità dell’area, le limitazioni all’accesso e l’importanza naturalistica di questi habitat. I ricercatori racconteranno le dinamiche costiere che agiscono in questo contesto e le minacce a cui è sottoposto.